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a Sunday visting the Micam fair

"Summer Shoes for Men": the PDF book

"Summer shoes for men"  is a very necessary tool for the design process of shoes. The research is the base for creating new outsoles, new heels, new shoelasts and uppers. This trend book talks of loafers, oxford and derby shoes, urban sneakers, experimental shoes and much more. The pictures of this important study made on the future shoes, were taken in the most edgy shoe shop windows of Milan, the city of the Italian fashion.

Report from Micam Fair, March 2011. One very interesting Japanese shoe designer and shoe artisan: Tetsuya Uenobe

I visited Micam fair and met this Japanese shoe designer and shoe maker, a very talented artisan, named Tetsuya Uenobe. He manufactures handmade shoes with smart and very interesting designs. Here is an example of his work. More info at http://uenobe.googlepages.com/ or if you are in Japan go visit him in Hyogo

Report da ultimo Micam

L'ultima edizione del Micam è stata al solito interessante, ma iper stressante: padiglioni enormi, microclima micidiale, km da percorrere, etc. Il mio punto di vista di vista è questo: pochi concetti nuovi, poca ricerca, molti produttori hanno presentato, al solito, quelle calzature che si creda possano vendere meglio e di conseguenza tutti producono lo stesso tipo di modello, dandosi la zappa e la zeppa sui piedi. In generale l'aria che si respirava, nelle enormi hall del Micam , era depressa! Anche se poi il TG Regione di Rai3 ha detto che tutto è in ripresa, che i compratori erano tantissimi e che le aziende calzaturiere avevano già un bel po' di ordini scritti! E io mi sono chiesta, ma era la stessa edizione che ho visitato io? Allora tutte le persone che attendevano sulla porta del loro stand vuoto, me le sono immaginate? E i corridoi areggiati, senza gente?  pure? E i discorsi sconsolati che ho udito? pure quelli erano falsi? Dopo il Micam , per chi r

ormai le scarpe made in india, made in china costano come quelle made in italy

E' davvero sconfortante assistere allo scempio del Made in Italy sulle calzature. Sono appena tornata da Milano, dove nel più grande magazzino, vicino al Duomo, ho constatato che le calzature prodotte in Cina e in India costano 250,00 euro, esattamente come quelle prodotte in Italia e in vendita là. Allora, ci si chiede come sia possibile una cosa del genere e soprattutto ormai si deve anche (ahimè) ammettere che, forse a forza di inviare product manager, modellisti, stilisti etc. a lavorare in Asia, gli asiatici abbiano davvero imparato il KNOW HOW della calzatura italiana raggiungendo livelli altissimi, tanto da non capire ormai più la differenza tra un prodotto italiano ed uno asiatico. L'Asia ringrazia gli europei che hanno delocalizzato e svenduto il loro cervello e la loro arte! Triste futuro si prevede per il settore calzaturiero italiano.