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Seminario WSGN in Sapienza

Durante il seminario intitolato "Calzature Made in Italy" organizzato dalla Prof.ssa Cinzia Capalbo e la Prof.ssa Anna Paola Pascuzzi , CDL Scienze della Moda e del Costume, Fac. di Lettere, Sapienza, Università di Roma e con Assocalzaturifici , si è tenuta la presentazione agli studenti del portale WSGN .

Seminario " Calzature Made in Italy" presso Università Sapienza di Roma. Primo intervento.

Il Seminario  "Calzature Made in Italy"  organizzato dalla Prof.ssa Cinzia Capalbo, presidente di Scienze della moda e del Costume, Dipartimento di Storia, culture, religioni, Facoltà di Lettere, Università Sapienza di Roma, dalla Prof.ssa Anna Paola Pascuzzi e dalla Dott.ssa Daniela Dondena di Assocalzaturifici, inizia il 22 Novembre, in Aula Cabibbo, Ed. Fisica, dalle 12 alle 15,  con l'intervento di Paolo Marenghi, direttore tecnico e capo didattico di Arsutoria, intitolato  "Scarpe italiane: design e costruzione" . Le calzature italiane sono conosciute in tutto il mondo per la loro qualità, raffinatezza e stile. Il seminario, composto da una serie di interventi, è l'occasione per riflettere sulla complessità del prodotto calzaturiero italiano, opera di design, di know-how e di manifattura ed il fine è quello creare possibili e positive sinergie tra l'università, il mondo industriale e gli studenti. Durante l’intervento di Paolo Ma...

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ormai le scarpe made in india, made in china costano come quelle made in italy

E' davvero sconfortante assistere allo scempio del Made in Italy sulle calzature. Sono appena tornata da Milano, dove nel più grande magazzino, vicino al Duomo, ho constatato che le calzature prodotte in Cina e in India costano 250,00 euro, esattamente come quelle prodotte in Italia e in vendita là. Allora, ci si chiede come sia possibile una cosa del genere e soprattutto ormai si deve anche (ahimè) ammettere che, forse a forza di inviare product manager, modellisti, stilisti etc. a lavorare in Asia, gli asiatici abbiano davvero imparato il KNOW HOW della calzatura italiana raggiungendo livelli altissimi, tanto da non capire ormai più la differenza tra un prodotto italiano ed uno asiatico. L'Asia ringrazia gli europei che hanno delocalizzato e svenduto il loro cervello e la loro arte! Triste futuro si prevede per il settore calzaturiero italiano.