Come al solito, le camminate sono state sfiancanti: l'ente fiera dovrebbe fornire un quad, una bicicletta, una macchinina da golf ad ogni visitatore perché i kilometri sono tantissimi e poi dicono palestra... ma più di questa?
Ricordo che in passato dopo i tre giorni passati in fiera, dimagrivo di 4- 5 kg e allora il mio fisico si preparava prima: ingrassavo quanto necessariamente avrei perso a forza di girare per padiglioni e a forza di portare con me pacchi pesanti di ricerca.
Ora la situazione (sic!) è cambiata perché con la crisi che anche si avvertiva in fiera, c'è molto meno da faticare e meno da andare a visitare e quindi succede che se da una parte si screma per trovare solo i concetti più nuovi, dall'altra ci si ferma e si tira il fiato in quanto, dopo un paio di ore nei corridoi immensi dei padiglioni tutto sembra uguale e tutto somiglia anche alle proposte delle passate stagioni. E allora che ci ammazziamo a fare? Forse questa crisi ci fa scoprire un mondo più lento e una metodologia di lavoro più umana. Idee perse nella memoria dell'uomo contemporaneo.
Ma bando alle chiacchiere! Cosa ho visto questa stagione? cioè per la prossima P/E 2010?
Colori opachi, per nulla mediterranei, direi colori dell'Europa del nord, tanto nabuk e camoscio, molti intrecci, e soprattutto lavorazioni ad hoc secondo la volontà del cliente, molti tessuti stampati e molti pellami stampati effetto cocco, pitone, tejus, insomma tutti rettili che andranno per la maggiore come del resto in questa p/e andrà il pitone naturale (più o meno lucido) color roccia, il must della stagione!
Le mie ricerche ora sono da rivedere con calma e da studiare per poi integrarle magari con idee inedite e del tutto personali, visto che la moda del mainstream finalmente ha (ri)scoperto il lato più intimista, di ricerca privata e di stile unico che dovrebbe appartenere non solo ad ogni brand famoso ma ad ogni interprete (il cliente) che aggiunge del proprio nel vestirsi per affrontare il quotidiano.
Le cose stanno cambiando e forse migliorando. Forse si torna alla diversificazione degli stili e non all'appiattimento delle proposte che ha davvero stancato tutti.
Ricordo che in passato dopo i tre giorni passati in fiera, dimagrivo di 4- 5 kg e allora il mio fisico si preparava prima: ingrassavo quanto necessariamente avrei perso a forza di girare per padiglioni e a forza di portare con me pacchi pesanti di ricerca.
Ora la situazione (sic!) è cambiata perché con la crisi che anche si avvertiva in fiera, c'è molto meno da faticare e meno da andare a visitare e quindi succede che se da una parte si screma per trovare solo i concetti più nuovi, dall'altra ci si ferma e si tira il fiato in quanto, dopo un paio di ore nei corridoi immensi dei padiglioni tutto sembra uguale e tutto somiglia anche alle proposte delle passate stagioni. E allora che ci ammazziamo a fare? Forse questa crisi ci fa scoprire un mondo più lento e una metodologia di lavoro più umana. Idee perse nella memoria dell'uomo contemporaneo.
Ma bando alle chiacchiere! Cosa ho visto questa stagione? cioè per la prossima P/E 2010?
Colori opachi, per nulla mediterranei, direi colori dell'Europa del nord, tanto nabuk e camoscio, molti intrecci, e soprattutto lavorazioni ad hoc secondo la volontà del cliente, molti tessuti stampati e molti pellami stampati effetto cocco, pitone, tejus, insomma tutti rettili che andranno per la maggiore come del resto in questa p/e andrà il pitone naturale (più o meno lucido) color roccia, il must della stagione!
Le mie ricerche ora sono da rivedere con calma e da studiare per poi integrarle magari con idee inedite e del tutto personali, visto che la moda del mainstream finalmente ha (ri)scoperto il lato più intimista, di ricerca privata e di stile unico che dovrebbe appartenere non solo ad ogni brand famoso ma ad ogni interprete (il cliente) che aggiunge del proprio nel vestirsi per affrontare il quotidiano.
Le cose stanno cambiando e forse migliorando. Forse si torna alla diversificazione degli stili e non all'appiattimento delle proposte che ha davvero stancato tutti.