Come detto nel post precedente, alla base di una collezione di calzature o di t-shirt o di qualsiasi altro prodotto, c'è la ricerca. Per approfondire e capire a questo link https://www.amazon.it/Shoe-Design-Elementi-progettazione-calzaturiera/dp/1720070431 si trova un linro che tratta con dovizia la materia di questo post.
Spesso il termine ricerca appare privo di significato e si obietta:"si, ma come si fa la ricerca e in cosa consiste?".
Fondamentalmente ricerca, per me, significa aver organizzato una metodologia di lavoro che serve per creare e progettare idee nuove. Quindi un metodo, una serie di step che portano a creare la ricerca stessa.
Questa organizzazione è prima di tutto mentale, successivamente si traduce in realtà.
Un ricercatore si impegna mentalmente a focalizzare su un dato prodotto e allora inizia a studiare tutto su quel prodotto: dalla storia per esempio delle calzature, alla moda, alle ultime invenzioni. Naturalmente più il campo di azione è stretto maggiore sarà la chiarezza e migliore risulterà la ricerca: fare una ricerca per una collezione di sandali alti 100, che costino al cliente finale tra 250,00 euro e 350,00 euro è più facile che non farne una generica sulle calzature, senza avere limiti in cui confinare il tema e senza focalizzare su qualcosa in particolare.
Il ricercatore/stilista/trend setter/cool hunter si impegna a consultare non solo libri sull'argomento, ma riviste, il web, quotidiani, va fisicamente alle fiere per vedere cosa le aziende hanno presentato, fotografa le vetrine (nel caso delle calzature), compra fotografie delle stesse, allunga le antenne e si immerge nella realtà osservando cosa le persone indossano.
Queste attitudini si affinano e diventano parte fondamentale della personalità del ricercatore stesso, che in realtà non smette mai di lavorare, almeno con la materia grigia che è impegnata a valutare, osservare, immagazzinare ogni singolo dettaglio che poi sarà rielaborato a livello inconscio e formerà la base della progettazione.
Andando in modo più pratico verso una chiarificazione del termine "ricerca", si deve asserire che una volta immagazzinate tante immagini e tante notizie su un prodotto, arriva il momento della raffigurazione e dell'organizzazione del materiale scelto. Si creano, quindi, dei collages di immagini e notizie, che abbiano una certa estetica accattivante e se ne producono di diversi, a sostegno della futura collezione che di lì a breve si disegnerà.
Più si cura l'aspetto della "ricerca" (anche se porta via molto tempo) migliore sarà la base dello sviluppo del design del prodotto.
Spesso il termine ricerca appare privo di significato e si obietta:"si, ma come si fa la ricerca e in cosa consiste?".
Fondamentalmente ricerca, per me, significa aver organizzato una metodologia di lavoro che serve per creare e progettare idee nuove. Quindi un metodo, una serie di step che portano a creare la ricerca stessa.
Questa organizzazione è prima di tutto mentale, successivamente si traduce in realtà.
Un ricercatore si impegna mentalmente a focalizzare su un dato prodotto e allora inizia a studiare tutto su quel prodotto: dalla storia per esempio delle calzature, alla moda, alle ultime invenzioni. Naturalmente più il campo di azione è stretto maggiore sarà la chiarezza e migliore risulterà la ricerca: fare una ricerca per una collezione di sandali alti 100, che costino al cliente finale tra 250,00 euro e 350,00 euro è più facile che non farne una generica sulle calzature, senza avere limiti in cui confinare il tema e senza focalizzare su qualcosa in particolare.
Il ricercatore/stilista/trend setter/cool hunter si impegna a consultare non solo libri sull'argomento, ma riviste, il web, quotidiani, va fisicamente alle fiere per vedere cosa le aziende hanno presentato, fotografa le vetrine (nel caso delle calzature), compra fotografie delle stesse, allunga le antenne e si immerge nella realtà osservando cosa le persone indossano.
Queste attitudini si affinano e diventano parte fondamentale della personalità del ricercatore stesso, che in realtà non smette mai di lavorare, almeno con la materia grigia che è impegnata a valutare, osservare, immagazzinare ogni singolo dettaglio che poi sarà rielaborato a livello inconscio e formerà la base della progettazione.
Andando in modo più pratico verso una chiarificazione del termine "ricerca", si deve asserire che una volta immagazzinate tante immagini e tante notizie su un prodotto, arriva il momento della raffigurazione e dell'organizzazione del materiale scelto. Si creano, quindi, dei collages di immagini e notizie, che abbiano una certa estetica accattivante e se ne producono di diversi, a sostegno della futura collezione che di lì a breve si disegnerà.
Più si cura l'aspetto della "ricerca" (anche se porta via molto tempo) migliore sarà la base dello sviluppo del design del prodotto.